Numero speciale di "Impact Factor News” n° 3 - Giugno 2025
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BREAKWATER: passaggio in prima linea di encorafenib + cetuximab per il carcinoma del colon retto BRAFV600E mutato
I pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico (mCRC) BRAFV600E mutato presentano una prognosi sfavorevole. Questa mutazione oggi rappresenta il bersaglio della combinazione di encorafenib e cetuximab, come dimostrato nello studio di fase 3 BEACON in linee avanzate. Lo studio di fase 3 BREAKWATER confronta in prima linea la combinazione encorafenib + cetuximab in associazione ad acido folinico, fluorouracile e oxaliplatino (FOLFOX) rispetto alla sola chemioterapia standard. Doppio primary endpoint: progression-free survival (PFS) e objective response rate (ORR).
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Imlunestrant in associazione ad abemaciclib nel carcinoma mammario metastatico in progressione alla prima linea di ormonoterapia
Imlunestrant è un degradatore antagonista e selettivo dei recettori per gli estrogeni (SERD) con elevata attività intracranica in grado di agire anche nei pazienti con mutazione di ESR1 (meccanismo di endocrino-resistenza acquisita). Lo studio randomizzato di fase 3 EMBER-3 ha arruolato 874 pazienti con neoplasia mammaria avanzata con recettori ormonali positivi ed HER2-negativa in progressione a un trattamento di prima linea con inibitori dell’aromatasi (IA) in associazione o meno a inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti 4/6 (CDK4/6i) a ricevere imlunestrant in monoterapia, imlunestrant in associazione ad abemaciclib oppure terapia endocrina standard (exemestane o fulvestrant). Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Instabilità dei microsatelliti e immunoterapia nei tumori del colon-retto metastatici: nuove conferme dallo studio CheckMate 8HW
Lo studio di fase 3 CheckMate 8HW ha randomizzato (2:2:1) pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico (mCRC) con instabilità dei microsatelliti (MSI) a ricevere in prima linea la combinazione nivolumab + ipilimumab versus nivolumab in monoterapia versus chemioterapia standard. La prima pubblicazione sul New England Journal of Medicine ha confermato la superiorità della combinazione rispetto alla chemioterapia. Sono stati pubblicati ora i risultati del confronto tra combinazione e monoterapia. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Atezolizumab in associazione alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma timico avanzato
Il carcinoma timico avanzato è una neoplasia rara, per la quale le opzioni terapeutiche disponibili sono limitate e si basano principalmente su regimi di polichemioterapia. Lo studio MARBLE, di fase 2 e a braccio singolo, condotto in Giappone ha arruolato 48 pazienti con carcinoma timico avanzato trattati con una combinazione di chemioterapia a base di carboplatino (CBDCA), paclitaxel e atezolizumab, somministrati ogni 21 giorni per un totale di 6 cicli. In assenza di progressione, i pazienti proseguivano con una terapia di mantenimento basata esclusivamente su immunoterapia. Endpoint primario: objective response rate (ORR).
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Verso il non-operative management anche nel tumore gastrico MSI?
Come per altri tumori del tratto gastroenterico, anche il carcinoma gastrico con instabilità dei microsatelliti (MSI) beneficia dell’immunoterapia neoadiuvante (si veda il trial GERCOR NEONIPIGA con nivolumab + ipilimumab). Lo studio di fase 2 INFINITY ha valutato la combinazione tremelimumab + durvalumab in due coorti: come trattamento preoperatorio (coorte 1) e come strategia non operatoria nei pazienti con risposta completa clinica (coorte 2), valutata con tomografia computerizzata (TC), tomografia a emissione di positroni con fluorodeossiglucosio (PET-FDG) ed eco-endoscopia. Endpoints primari: coorte 1: pathological complete response (pCR); coorte 2: 2-year clinical complete response (cCR).
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Strada in salita per gli anticorpi monoclonali coniugati nella patologia polmonare avanzata
Datopotamab deruxtecan (Dato-DXd) è un anticorpo monoclonale coniugato a un farmaco citotossico (ADC), progettato per colpire in modo selettivo il recettore TROP2, sovraespresso in diverse neoplasie solide. Lo studio randomizzato, in aperto, TROPION-Lung01 ha arruolato 604 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato, pretrattati, a ricevere Dato-DXd versus docetaxel. Endpoints primari: progression-free survival (PFS) e overall survival (OS).
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Gemcitabina + capecitabina: una buona alternativa di terapia adiuvante nel carcinoma del pancreas quando non si può fare mFOLFIRINOX
Lo studio ESPAC4, aggiornato a un follow-up mediano di 8 anni, ha riesaminato il beneficio di gemcitabina + capecitabina (GemCap) rispetto alla sola gemcitabina adiuvante su 732 pazienti operati per adenocarcinoma del pancreas. Endpoint primario: overall survival (OS).
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Trattamento ablativo delle metastasi epatiche da tumore del colon-retto: importanti novità dallo studio COLLISION
Lo studio randomizzato di fase 3 COLLISION ha valutato la non inferiorità della termoablazione rispetto alla resezione chirurgica in pazienti selezionati (Eastern Cooperative Oncology Group performance status, ECOG PS ≤2; numero di metastasi epatiche ≤10; assenza di malattia extraepatica) e stratificati in sottogruppi in base al carico di malattia epatica (basso, intermedio, alto). Endpoint primario: overall survival (OS).
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Conferme sul ruolo dell’immunoterapia adiuvante nel carcinoma uroteliale ad alto rischio
I risultati positivi ottenuti con l’immunoterapia nelle fasi avanzate del tumore dell’urotelio hanno spinto a valutare l’efficacia anche in fase peri-operatoria (studio NIAGARA) e in ambito adiuvante (studio CheckMate 274). Lo studio di fase 3 AMBASSADOR ha randomizzato 702 pazienti ad alto rischio, sottoposti a cistectomia, a ricevere pembrolizumab oppure solo follow-up. I pazienti erano considerati ad alto rischio se presentavano una delle seguenti condizioni: ineleggibilità alla chemioterapia neoadiuvante, stadio patologico ≥pT3, linfonodi positivi (N+), margini chirurgici positivi (R1), oppure malattia residua dopo chemioterapia neoadiuvante (≥ypT2 o ypN+). Endpoints primari: disease-free survival (DFS) e overall survival (OS).
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La rivoluzione del DNA tumorale circolante non teme il passare del tempo: confermati i risultati dello studio DYNAMIC-II a 5 anni
Lo studio di fase 2 DYNAMIC-II (N=455) ha confrontato la gestione basata sul DNA tumorale circolante (ctDNA) (chemioterapia solo se ctDNA positivo) rispetto all’approccio standard basato sui fattori clinico-patologici classici (grading, numero di linfonodi asportati, presentazione clinica…). I dati iniziali sono stati pubblicati nel 2022 sul New England Journal of Medicine. Recentemente, sono stati pubblicati su Nature Medicine i risultati a un follow-up di 5 anni. Endpoint primario: 5-year overall survival (OS).
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Cabozantinib nel trattamento dei NET in fase avanzata: attenti alla dose
Le opzioni terapeutiche per i tumori neuroendocrini (NET) avanzati rimangono limitate. Nei tumori extrapancreatici, oltre agli analoghi della somatostatina, hanno dimostrato efficacia anche il radioligando Lutezio Lu-177 dotatate e l’inibitore di mTOR everolimus. Per i tumori neuroendocrini pancreatici, possono essere considerati anche sunitinib e la chemioterapia con agenti alchilanti. Lo studio di fase 3 CABINET ha randomizzato pazienti con NET pancreatico (n=95) ed extrapancreatico (n=203), pretrattati, a ricevere cabozantinib, un inibitore multichinasico, vs placebo. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Afatinib per le mutazioni di EGFR non comuni nei pazienti con carcinoma polmonare avanzato
Il 10–15% dei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) presenta forme non comuni di mutazione di EGFR e lo standard terapeutico è la chemioterapia a base di platino. Lo studio ACHILLES è il primo trial che ha randomizzato pazienti con NSCLC avanzato con queste mutazioni non comuni a ricevere chemioterapia rispetto ad afatinib, un inibitore della tirosin-chinasi di EGFR di seconda generazione. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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TALAPRO-2: qualità di vita preservata con la combinazione talazoparib + enzalutamide nel carcinoma prostatico resistente alla castrazione
Nel carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC), la combinazione di PARP-inibitori e antiandrogeni rappresenta una strategia emergente. Lo studio TALAPRO-2 ha dimostrato che la combinazione del PARP-inibitore talazoparib e dell’antiandrogeno enzalutamide porta a un vantaggio clinicamente e statisticamente significativo in overall survival (OS) rispetto a placebo + enzalutamide, indipendentemente dalla presenza o meno di mutazioni dei geni della ricombinazione omologa (HRR). Oltre ai dati di sopravvivenza, sono stati di recente pubblicati i risultati in termini di qualità di vita nel trattamento di prima linea. Endpoint primario: time to definitive deterioration.
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Zenocutuzumab nei pazienti con tumore solido e fusione del gene NRG1
Zenocutuzumab è un anticorpo bispecifico (HER2 ed HER3) che agisce bloccando l'interazione tra la proteina HER3 e la proteina di fusione NRG1, bloccando la crescita tumorale. In questo studio registrativo di fase 2 sono stati inclusi 204 pazienti con tumore solido e fusione di NRG1 a ricevere zenocutuzumab. Solo 14 (9%) pazienti non erano pretrattati al momento dell’inclusione nel trial. Endpoint primario: overall response rate (ORR).