Il trial RADIANT-4 ha randomizzato 302 pazienti con tumore neuroendocrino polmonare o gastroenterico metastatico/non resecabile, ben differenziato (G1-G2), non funzionante, in progressione dopo una prima linea (interferone, somatostatina o chemioterapia) a ricevere everolimus (10 mg/die) verso placebo. Endpoint primario PFS.

A fronte di un gain fortissimo in PFS con 7,1 mesi di delta, i dati di OS sono ancora immaturi ma dimostrano un trend di vantaggio per everolimus di 7,2 mesi. L’incidenza di eventi avversi di grado 3-4 è stata ovviamente più elevata per everolimus rispetto al placebo: stomatite (9 vs 0%), diarrea (7 vs 2%), infezioni (7 vs 0%) e anemia (4 vs 1%). Da segnalare il 16% di polmoniti interstiziali di grado 1-2 da imputare a everolimus.
Si tratta del primo trial randomizzato di fase III che attesta l’efficacia di everolimus in monoterapia (senza somatostatina) nei tumori neuroendocrini. La solidità dei dati e il principio biologico dell’inibizione m-TOR sono rafforzati dai trial RADIANT-2, RAMSETE e RADIANT-3.