Ivosidenib è un potente inibitore orale di IDH1, già approvato per il trattamento della leucemia mieloide acuta. La mutazione di IDH1 è presente nel 13% dei colangiocarcinomi intraepatici. Il trial di fase III ClarIDHy ha randomizzato 185 pazienti affetti da colangiocarcinoma avanzato (>90% intraepatico), IDH1-mutato, pretrattato con un massimo di due linee di chemioterapia, a ricevere ivosidenib (500 mg per os continuativamente) vs placebo. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
Il beneficio clinico, seppur ridotto in termini assoluti, è clinicamente significativo in considerazione del setting. Inoltre, ivosidenib è il primo farmaco target che risulta efficace nel colangiocarcinoma. Circa il 57% dei pazienti trattati con placebo hanno effettuato il crossover a progressione di malattia. Nonostante ciò, l’overall survival (OS) a 12 mesi è di 48 vs 38% a favore di ivosidenib. I più frequenti effetti collaterali di grado 3–4 nel braccio con ivosidenib sono stati l'ascite (7 vs 7%), la fatigue (3 vs 2%), la nausea (2 vs 2%), l'anemia (3 vs 0%) e il vomito (2 vs 0%).