Il ruolo della chemioterapia perioperatoria nel carcinoma gastrico è noto grazie al trial inglese MAGIC, al trial FFCD e al recente regime FLOT tedesco. Il trial di fase III CRITICS è il primo ad aver randomizzato 788 pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea (GEJ) dallo stadio IB al IVa resecabile, sottoposti a chemioterapia preoperatoria (3 ECX/EOX q21) e chirurgia, a ricevere chemioterapia adiuvante (3 ECX/EOX q21) verso chemioradioterapia adiuvante (capecitabina + cisplatino settimanale + 45 Gy di RT). Endpoint primario overall survival (OS).

Il trial non ha dimostrato alcun vantaggio della chemioradioterapia adiuvante rispetto alla sola chemioterapia e anzi si nota un trend detrimentale per il trattamento di combinazione anche se riportare median OS e median EFS è fuorviante in quanto siamo in setting curativo. Se analizziamo la forma delle curve di OS ed EFS non si nota alcun delta a lungo termine (5-6 anni) con le due curve che rimangono sovrapposte.
Inoltre la chemioradioterapia ha comportato un prevedibile aumento della tossicità con il 48% di tossicità G3-G4 nel braccio di combinazione verso il solo 9% nel braccio di chemioterapia. Da segnalare che la chemioterapia adiuvante ha causato un maggior numero di neutropenie non febbrili (27 vs 4%). Va però ricordato che il trial CRITICS ha utilizzato un regime a base di epirubicina oramai superato e più tossico dell’attuale standard FLOT.
L’80% dei pazienti ha asportato più di 15 linfonodi a differenza del trial di Macdonald (N Engl J Med 2001) in cui era stata effettuata una linfoadenectomia D1 e questo conferma che nei pazienti ottimamente stadiati con la chirurgia la radioterapia adiuvante non andrebbe effettuata.