Uguale efficacia degli inibitori aromatasici upfront in adiuvante e non superiorità alla “switch strategy” nel carcinoma mammario post-menopausale
Ad oggi non esistono studi di confronto diretto fra i tre inibitori aromatasici (AI) in adiuvante ed è altrettanto incerta la schedula ottimale di trattamento adiuvante nel setting post-menopausale. Il trial FATA-GIM3 ha randomizzato in 6 bracci 3697 pazienti post-menopausali operate per carcinoma mammario ER+ a ricevere letrozolo vs anastrozolo vs exemestane upfront per 5 anni verso 2 anni di tamoxifene seguiti da 3 anni di letrozolo o anastrozolo o exemestane. Sono state confrontate sia le efficacie degli AI upfront sia l’efficacia della strategia upfront verso la switch. Endpoint disease-free survival (DFS).
Lo studio non ha dimostrato differenze in DFS statisticamente significative né trend di vantaggio clinicamente rilevanti a favore di un AI upfront o di una strategia rispetto all’altra. Importante annotare che non si sono verificati serious adverse events. Gli eventi avversi più frequenti di grado 3-4 sono stati muscoloscheletrici (7% sia nella strategia upfront sia nella switch). Gli eventi muscoloscheletrici di grado 1 sono stati più frequenti nella strategia upfront (52 vs 42%) probabilmente per una più lunga esposizione all’AI. La scelta della strategia e dell’AI da utilizzare in questo setting dipende quindi dalle preferenze del medico e dalla confidenza con il farmaco e con la strategia.