La riduzione della durata della chemioterapia adiuvante dai 6 ai 3 mesi, se ugualmente efficace, sarebbe di notevole beneficio per i pazienti, data la neurotossicità cumulativa dovuta all’utilizzo di oxaliplatino, e per il sistema sanitario nazionale. Il TOSCA trial è stato il primo studio, all’interno del progetto IDEA, a iniziare l’arruolamento di 3759 pazienti affetti da adenocarcinoma del colon stadio II high-risk e stadio III e a randomizzarli a ricevere 3 o 6 mesi di CAPOX o FOLFOX. L’endpoint primario era il relapse-free survival (RFS).

Lo studio non ha potuto dimostrare la non-inferiorità dei 3 rispetto ai 6 mesi di chemioterapia in quanto il limite superiore del 95% CI ha superato il limite prefissato di 1,20. Comunque, l’absolute difference nei 3-years RFS è soltanto dell’1,9%. Inoltre, mentre le curve di RFS risultano comparabili nello stadio III e nei pazienti trattati con CAPOX, 6 mesi di terapia risultano più efficaci dei 3 mesi nei pazienti trattati con FOLFOX e in quelli con malattia allo stadio II.
La scelta del trattamento va dunque presa in base alle caratteristiche del paziente, della malattia e rapportata alla neurotossicità legata all’oxaliplatino.