In questo studio sono stati analizzati retrospettivamente 21.149 pazienti affetti da carcinoma del colon-retto metastatico arruolati in 25 trial clinici di prima linea condotti dal 1997 al 2012. L’indice di massa corporea (BMI) è stato correlato ad OS e PFS in termini prognostici e predittivi. I pazienti arruolati sono stati suddivisi in 4 classi: sottopeso (BMI <18,5 kg/m2), normopeso (BMI da 18,5 a 25 kg/m2), sovrappeso (BMI da 25 a 30 kg/m2) e obesi (BMI >30 kg/m2).

Il BMI è risultato prognostico sia per OS (p <0,001) sia per PFS (p <0,001), con un pattern definito a “L”. Infatti il rischio, sia di progressione sia di morte, è maggiore per i pazienti con BMI basso; si riduce con l’aumento del BMI, raggiungendo un plateau dopo il valore di BMI ≥28 kg/m2. Non si sono dimostrati effetti predittivi del BMI sulla risposta a chemioterapia.
In definitiva i pazienti sottopeso che devono iniziare una prima linea di terapia hanno rischio di progressione e morte superiore rispetto ai pazienti con BMI alto.
Tale dato contrasta con quello in setting adiuvante, in cui un BMI elevato è un fattore di rischio aumentato (ACCENT group, Sinicrope FACancer 119:1528-1536, 2013).