Niraparib è un inibitore selettivo di PARP1/2. L’utilizzo di PARP inibitori nel carcinoma ovarico aveva già dato risultati incoraggianti con l’olaparib. Il trial NOVA ha arruolato 553 pazienti affette da carcinoma ovarico recidivato e platino-sensibile dopo almeno due linee di terapia a base di platino e suddivise in due coorti in base alla presenza o assenza della mutazione germinale di BRCA. All’interno di ciascuna coorte le pazienti venivano randomizzate a ricevere niraparib (300 mg/die) come terapia di mantenimento o placebo. Endpoint primario PFS.
Il beneficio del niraparib si è confermato in tutte le popolazioni in studio, sia per le pazienti portatrici di una mutazione germinale di BRCA, sia per le pazienti non-gBRCA mut, sia per le pazienti HRD positive.
Il profilo di tossicità è principalmente ematologico: più del 10% delle pazienti nel braccio con niraparib ha avuto un evento avverso di grado ≥3, di cui trobocitopenia, anemia e neutropenia sono state le più frequenti.