Il trial giapponese CREATE-X ha randomizzato 910 pazienti con carcinoma mammario HER2 negativo sottoposte a chemioterapia neoadiuvante (antraciclina o taxani o entrambi) e con residuo patologico di malattia (primitivo o linfonodale) a ricevere chemioterapia adiuvante con capecitabina (1650 mg/m2/die) per 6-8 cicli verso follow-up. Endpoint primario DFS.

La somministrazione di capecitabina adiuvante nelle pazienti non ypT0-ypN0 ha dimostrato un vantaggio in DFS (delta 6,5%) e OS (5,6%) clinicamente molto rilevante oltre che significativo nell’ITT population. Nella popolazione a prognosi peggiore (triple-negative) il delta in DFS e OS risulta anche maggiore (13,7 e 8,5% rispettivamente).