L’efficacia degli inibitori delle cicline nel carcinoma mammario è oramai nota e ha cambiato la pratica clinica. Il trial di fase III MONALEESA-7 ha arruolato 672 pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-negativo ormonosensibile, in stato pre- o perimenopausale, e le ha randomizzate a ricevere ormonoterapia (tamoxifene o letrozolo + goserelin) verso ormonoterapia in associazione a ribociclib (600 mg/die per os, d1-21 q 28). Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
Il vantaggio in PFS registrato con l’aggiunta di ribociclib ha un sicuro impatto clinico e ricalca il delta in PFS riportato dal trial PALOMA-2 con palbociclib in associazione a letrozolo (14 vs 24 mesi). Anche il tasso di overall response rate (ORR) si è dimostrato a netto vantaggio di ribociclib con conseguente impatto sul tempo mediano a progressione sintomatica.
Il profilo di tossicità di ribociclib è stato caratterizzato da neutropenia grado 3-4 (61 vs 4%, con solamente il 2% di neutropenia febbrile).