Il proto-oncogene MET codifica per una proteina chinasica legante HGF e coinvolta nel downstream del segnale della via RAS/BRAF/PI3K. Le disregolazioni di MET intervengono a causa di mutazioni puntiformi, inserzioni o delezioni in circa il 4% dei non-small-cell lung cancer (NSCLC). Nel trial di fase II single arm VISION, 152 pazienti con NSCLC portatori di mutazione MET exon 14 (valutata su tessuto o liquid biopsy in next generation sequencing-NGS) sono stati trattati con tepotenib 500 mg/die. Endpoint primario: objective response rate (ORR).
Tepotenib ha raggiunto il 50% di ORR con un tempo di risposta inferiore a sei settimane e una durata mediana di 16 mesi, indipendentemente da analisi su tessuto o liquid biopsy. Se comparato con i dati di risposta di crizotinib nei MET-mutati, pari al 32% (PROFILE 1001), e di capmatinib, pari a 41% (GEOMETRY mono-1), tepotenib dimostra una superiore ORR. Inoltre i pazienti con mutazione MET sembrano avere scarso beneficio dall’immunoterapia (ORR 17%), indipendentemente da PD-L1. Questi elementi rendono i MET inibitori una valida alternativa anche in setting precoce di trattamento. L’unico evento avverso di grado 3-4 con frequenza >5% è stato l’edema periferico (7%).