Circa il 15% dei tumori differenziati della tiroide (papillari o follicolari) sviluppano metastasi resistenti alla terapia radiometabolica e vengono quindi trattati con sorafenib o lenvatinib. A progressione, per i pazienti senza mutazioni druggable (MET, RET), non esistono altri trattamenti efficaci.
Il trial COSMIC-311 ha randomizzato 187 pazienti con carcinoma differenziato tiroideo, in progressione a radioiodio e TKI anti-VEGFR, a ricevere cabozantinib (60 mg/die) verso placebo.
Endpoint primari: progression-free survival (PFS) e objective response rate (ORR).

Nonostante il tasso di ORR non sia elevato (15%), e non sia significativo, va considerato il setting di malattia pluritrattata, e il waterfall plot sottolinea comunque una riduzione dimensionale delle lesioni target nel 76% dei pazienti. Inoltre, il 62% dei pazienti trattati con cabozantinib ha avuto riduzione della tireoglobulina (vs il 19% del placebo).
Nelle curve di PFS si nota una immediata e costante separazione fra i due bracci, che viene ben rappresentata dall’HR di 0.22.
Le principali tossicità di grado 3-4 sono state hand-foot syndrome (10 vs 0%), ipertensione (9 vs 3%) e fatigue (8 vs 0%). Non si sono verificate morti tossiche.