Dopo l’introduzione dell’immunoterapia single-agent con pembrolizumab e della doppietta nivolumab-ipilimumab nel carcinoma del colon-retto (CRC) avanzato, oltre all’approvazione di dostarlimab nel carcinoma del retto localmente avanzato, nuove evidenze arrivano dal setting neoadiuvante nel CRC. Al congresso ESMO 2024 sono stati presentati i risultati dello studio di fase 2 NICHE-2, che ha arruolato pazienti con carcinoma del colon non metastatico con instabilità dei microsatelliti (MSI) a ricevere due cicli di nivolumab 3 mg/kg in associazione a ipilimumab 1 mg/kg nel primo ciclo e successiva chirurgia radicale. Endpoints primari: tempo alla chirurgia (i.e. <2 settimane di ritardo) e disease-free survival (DFS) a 3 anni.
I risultati rappresentano un unicum nella storia dell’oncologia recente e rendono sempre più difficile l’arruolamento di pazienti con CRC MSI in trials clinici che prevedono un braccio di controllo con chemioterapia, per probabile “eccesso di efficacia” del braccio con immunoterapia.