La chemioradioterapia neoadiuvante nel carcinoma esofageo è superiore alla sola chirurgia
Lo studio olandese CROSS ha coinvolto 366 pazienti affetti da carcinoma esofageo o della giunzione gastro-esofagea clinicamente resecabili (T1N1M0 o T2–3N0–1M0). La randomizzazione prevedeva CTRT (carboplatino ev [AUC 2 mg/mL per min] e paclitaxel ev [50 mg/m2] per 23 gg con radioterapia concomitante (41.4 Gy in 23 frazioni) seguita dalla chirurgia oppure sola chirurgia. Riportiamo l’aggiornamento dei dati a più di cinque anni di follow-up. L’endpoint primario era la overall survival.
Nonostante in passato i dati di diversi trial condotti per esplorare la superiorità della chiemoradioterapia neoadiuvante rispetto alla sola chirurgia abbiano dato risultati contrastanti, questo studio dimostra come l’utilizzo di terapia neoadiuvante dia un grande vantaggio in termini di OS rispetto alla sola chirurgia. Il dato più entusiasmante è l’OS rate a 5 anni che risulta del 47% dei pazienti nel braccio sperimentale e del 33% nel braccio di controllo (HR 0,67).