Il trial CheckMate-025 ha randomizzato 821 pazienti affetti da carcinoma renale a cellule chiare avanzato o metastatico, in progressione di malattia dopo una o due linee di terapia con anti-VEGFR, a ricevere nivolumab (3 mg/kg ev q 14) o everolimus (10 mg/die per os). Endpoint primario: OS.
Il profilo di tossicità è minore nel braccio con nivolumab, con la presenza di effetti avversi di grado 3 e 4 nel 19% dei pazienti rispetto al 37% di quelli che ricevevano everolimus. I più frequenti effetti avversi di grado 3 e 4 sono stati fatigue per nivolumab e anemia per everolimus. L’analisi per sottogruppi non ha evidenziato una correlazione tra l’efficacia di nivolumab e l’espressione di PD-L1 a livello tumorale.