Studio randomizzato di fase III che confronta l’associazione di dabrafenib (150 mg bid) e trametinib (2 mg/die) verso monoterapia con vemurafenib (960 mg bid) in 704 pazienti affetti da melanoma metastatico, BRAF mutato, in prima linea di trattamento. Endpoint primario OS. La combinazione di trametinib, inibitore della via MAPK, con dabrafenib, inibitore di BRAF, interrompe le due principali via di signaling del melanoma agendo in modo sinergico nel controllo della proliferazione cellulare.
L’associazione dei due farmaci è superiore in termini di OS, PFS (progression-free survival) e RR (response rate) rispetto a vemurafenib senza impattare sul profilo di tossicità. Le percentuali di interruzione del trattamento, sospensione e riduzione di dose sono sovrapponibili nei due bracci. Le principali tossicità riportate per la combinazione dabrafenib e trametinib sono iperpiressia, nausea, diarrea e astenia, mentre per vemurafenib artralgia, rash, alopecia e diarrea.
Trametinib, inibendo la via MAPK, riduce la comparsa di carcinomi spino cellulari e cheratoacantomi che è uno dei principali problemi associati a vemurafenib (1% dei pazienti trattatati con l’associazione verso 18% dei pazienti trattati con il solo vemurafenib).