L’analisi aggiornata sulla sopravvivenza a 5 anni del trial su ipilimumab in prima linea nel melanoma metastatico ha mostrato un rilevantissimo beneficio a lungo termine. Il trial originale pubblicato su NEJM nel 2011, ha randomizzato 502 pazienti, indipendentemente dallo stato mutazionale di BRAF, a ricevere in prima linea ipilimumab (10 mg/kg week 1,4,7,10) e dacarbazina (850 mg/m2 q21) verso placebo e dacarbazina. Nei pazienti stabili o in risposta era poi consentito il trattamento con ipilimumab/placebo come mantenimento con cadenza trimestrale.
Questi sono i primi dati di sopravvivenza a lungo termine di ipilimumab in un trial randomizzato di fase III e sono anche i primi dati sulla sopravvivenza a lungo termine nel melanoma metastatico. Oltre al netto vantaggio di ipilimumab rispetto a placebo in OS (overall survival) a 5 anni (18,2 vs 8,8%), è importante notare come le curve vadano in plateau dopo circa 36 mesi e si mantengano tali per altri due anni. Ne deriva che un sottogruppo di pazienti (18,2%) ottiene una stabilizzazione duratura della malattia. A differenza dell’altro trial registrativo (Hodi et al, NEJM 2010) non si riportano morti tossiche correlate al trattamento.