Ad oggi non è stata dimostrata l’efficacia di alcuna terapia adiuvante nei pazienti affetti da carcinoma esofageo o della giunzione localmente avanzato sottoposti a chemio-radioterapia neoadiuvante e chirurgia. Lo studio di fase III CheckMate 577 ha randomizzato 794 pazienti con carcinoma esofageo o della giunzione (adenocarcinoma o squamoso) localmente avanzato, trattati con chemio-radioterapia neoadiuvante e resecati (R0) a ricevere in adiuvante nivolumab fino a un anno di terapia vs placebo. Endpoint primario: disease-free survival (DFS).
L’efficacia di nivolumab è stata osservata indipendentemente dall’istologia e dalla malattia linfonodale (ypN0 vs ≥ ypN1), nonostante il beneficio sia più marcato nel carcinoma squamoso rispetto all’adenocarcinoma. Oltre alla mediana, è rilevante notare che a due anni il braccio con nivolumab presenta circa il 15% assoluto di vantaggio in DFS.