Selpercatinib è un inibitore di RET first in class che ha già dimostrato attività nei 144 pazienti affetti da non small cell lung cancer (NSCLC) con fusione di RET. La coorte espansa dello studio di fase I/II LIBRETTO-001 ha valutato l’attività di selpercatinib su 316 pazienti affetti da NSCLC di cui 69 naïve e 247 già trattati con platino. Endpoint primario: overall response rate (ORR).
I pazienti con fusione di RET, analogamente ai portatori di mutazioni di EGFR e ALK, sembrano avere meno beneficio dall’immunoterapia successiva a progressione. Oltre all’elevata attività sulle metastasi encefaliche, fra i 176 pazienti senza localizzazioni cerebrali al basale, solo lo 0,7% ha sviluppato malattia cerebrale a due anni, il che implica un effetto “protettivo” di selpercatinib. Il profilo di tossicità è stato consistente con quello già riportato e, nei gradi ≥3, prevede principalmente ipertensione (19,7%), transaminite (10%), diarrea (8%) e allungamento del QT (5%).