Numero speciale di "Impact Factor News” n° 6 - Novembre 2023
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Vorasidenib: nuova opzione terapeutica nei pazienti con glioma di basso grado IDH-mutati
Vorasidenib è un inibitore orale degli enzimi IDH1 e IDH2 con passaggio della barriera emato-encefalica. Lo studio INDIGO ha arruolato 331 pazienti con residuo o recidiva per glioma di grado 2, IDH-mutati, a basso rischio (età <40 anni, residuo <6 cm, no deficit neurologici alla diagnosi, no superamento della linea mediana o oligodendroglioma), a ricevere vorasidenib 40 mg vs placebo per 36 cicli. L’unico trattamento precedente accettato era la chirurgia. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Claudina 18.2: un nuovo target molecolare nel tumore dello stomaco in fase avanzata
Zolbetuximab è un anticorpo monoclonale diretto contro la claudina 18.2, over-espressa in circa il 30% dei casi. Lo studio di fase III SPOTLIGHT ha randomizzato 565 pazienti con malattia metastatica, non precedentemente trattata, HER2-negativa, a ricevere la chemioterapia standard (FOLFOX) in associazione a placebo o zolbetuximab. Endpoint primario: progression-free survival (PFS) mediana.
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Capivasertib + fulvestrant è superiore al solo fulvestrant nel carcinoma mammario avanzato ormono-resistente
Capivasertib è una molecola orale che inibisce tre isoforme di AKT (PTEN, AKT, PI3K). Lo studio CAPITELLO ha arruolato 291 pazienti in progressione dopo ormonoterapia e inibitori di CDK4/6 per neoplasia mammaria avanzata a ricevere fulvestrant 500 mg ± capivasertib 400 mg bis in die (BID) (4 days ON e 3 days OFF). Endpoint primario: progression-free survival (PFS) nella popolazione intention-to-treat (PFSITT), PFS nella popolazione con pathway AKT alterato (PFSAKT alterato).
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KEYNOTE-966: nuove evidenze a favore dell’immunoterapia nel trattamento di prima linea del colangiocarcinoma avanzato
Lo studio TOPAZ-1 ha dimostrato per la prima volta l’efficacia dell’immunoterapia con durvalumab in associazione alla chemioterapia (CT) standard nei pazienti con colangiocarcinoma in fase avanzata. Lo studio KEYNOTE-966, di fase III, randomizzato in doppio cieco, porta ulteriori evidenze a favore della chemio-immunoterapia, in questo caso con l’aggiunta dell’anti-PD-1 pembrolizumab alla CT. In totale sono stati arruolati 1069 pazienti, di cui il 45% di origine asiatica. Endpoint primario: overall survival (OS) nella popolazione intention-to-treat (ITT); endpoints secondari: progression-free survival (PFS), objective response rate (ORR).
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Trastuzumab deruxtecan: il primo antibody-drug conjugate efficace nel superare le resistenze di un altro antibody-drug conjugate
Lo studio DESTINY-Breast02 ha randomizzato 608 pazienti in progressione dopo trastuzumab-emtansine (T-DM1) a ricevere trastuzumab deruxtecan (T-Dxd) vs capecitabina + trastuzumab/lapatinib q21. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Un beneficio clinico rilevante e inatteso per la combinazione trifluridina-tipiracil più bevacizumab nella terza linea del carcinoma del colon-retto: risultati dal trial SUNLIGHT
Rispetto ad altre neoplasie, il carcinoma del colon-retto con proficient mismatch repair/microsatellite stability (pMMR/MSS) metastatico non ha visto alcun avanzamento significativo recente, tanto nelle linee precoci quanto nelle linee avanzate (dove sono stati introdotti farmaci ad attività limitata e un profilo di tossicità non sempre maneggevole). Lo studio di fase III SUNLIGHT (trifluridina-tipiracil ± bevacizumab) rappresenta in questo senso una importante novità, in quanto ha portato a risultati finora insperati nel setting proibitivo della terza linea di trattamento. Endpoint primario: overall survival (OS) mediana.
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Pembrolizumab in associazione alla chemioterapia incrementa l’overall survival del mesotelioma pleurico avanzato
La combinazione di due immune-checkpoint inhibitors (nivolumab + ipilimumab) ha dimostrato una discreta efficacia nel mesotelioma pleurico, più pronunciata nell’istotipo sarcomatoide nel trial CheckMate-743. Lo studio di fase II/III IND227 ha arruolato 440 pazienti affetti da mesotelioma pleurico avanzato con l’obiettivo di valutare il beneficio dell’aggiunta di pembrolizumab alla chemioterapia standard (cisplatino/carboplatino + pemetrexed). Endpoint primario: overall survival (OS).
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Olaparib in combinazione con abiraterone nel carcinoma della prostata castration-resistant: risultati dallo studio PROpel
La comprensione del ruolo prognostico e predittivo dei geni BRCA 1/2 nel carcinoma prostatico ha portato al disegno di diversi studi di monoterapia con PARP-inibitori nel setting metastatico (i.e. GALHAND, PROFOUND, TRITON-2). Recenti evidenze precliniche hanno dimostrato, inoltre, l’implicazione dei recettori androgenici nella riparazione del DNA da parte del sistema di homologous recombination repair (HRR): questa sinergia rappresenta un forte razionale biologico per l’associazione dei PARP-inibitori agli anti-androgeni di nuova generazione (enzalutamide, abiraterone). Lo studio di fase III PROpel è il primo ad aver randomizzato pazienti con carcinoma prostatico castration-resistant metastatico (mCRPC), non precedentemente trattato, alla combinazione abiraterone + olaparib vs abiraterone + placebo. La valutazione del sistema HRR è avvenuta sia su tessuto, sia su sangue periferico, tuttavia non è stata un criterio di stratificazione dei pazienti. Endpoint primario: radiographic progression-free survival (rPFS).
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Selpercatinib in prima linea nei pazienti con non-small cell lung cancer e fusione di RET: una nuova targeted therapy per il carcinoma polmonare in fase avanzata
Selpercatinib rappresenta lo standard di seconda linea, approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nei pazienti con non-small cell lung cancer (NSCLC) e fusione di RET. Il trial di fase III LIBRETTO-431 ha randomizzato 212 pazienti a ricevere selpercatinib vs chemioterapia a base di platino ± pembrolizumab in prima linea di trattamento. Il cross-over era consentito. Endpoint primario: progression-free survival (PFS) mediana.
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Fruquintinib: una ulteriore possibilità terapeutica per i pazienti con carcinoma del colon-retto pluritrattato
Nell’ultimo anno le linee avanzate del carcinoma del colon-retto metastatico hanno visto l’introduzione di nuove molecole (i.e. sotorasib nei pazienti con tumore KRASG12C mutato) o nuovi regimi terapeutici (TAS-102 più bevacizumab in terza linea). Una ulteriore opportunità viene dallo studio registrativo di fase III FRESCO-2, condotto per valutare l'efficacia e la sicurezza di fruquintinib (5 mg/die nei giorni 1–21 q28), un inibitore orale altamente selettivo del VEGFR. Sono stati randomizzati 691 pazienti fortemente pretrattati (il 73% ha ricevuto almeno tre precedenti linee) da 14 Paesi a ricevere fruquintinib o placebo. Endpoint primario: overall survival (OS) mediana.
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Amivantamab in associazione alla chemioterapia standard: una nuova prima linea per il NSCLC con inserzione sull’esone 20 di EGFR
I non-small cell lung cancer (NSCLC) con inserzione sull’esone 20 di EGFR sono insensibili al trattamento con i tyrosine kinase inhibitors (TKI) attualmente disponibili e lo standard di prima linea è la chemioterapia platinum-based. Amivantamab è un anticorpo bispecifico che ha dimostrato in fase preclinica di bypassare le resistenze ai TKI tipiche di questa inserzione. Il trial di fase III PAPILLON ha randomizzato 308 pazienti con NSCLC e inserzione sull’esone 20 di EGFR a ricevere amivantamab in monoterapia o in associazione alla chemioterapia standard in prima linea. Il cross-over era consentito. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Sotorasib in combinazione con panitumumab: la prima terapia a bersaglio molecolare efficace nel carcinoma del colon-retto KRAS G12C-mutato
Nel tumore del colon-retto metastatico (mCRC), la mutazione del gene KRASG12C si riscontra in meno del 5% dei pazienti ma, a differenza del non-small cell lung cancer (NSCLC), fino ad ora non è mai stata dimostrata l’efficacia di un trattamento mirato. Lo studio di fase III, randomizzato, CodeBreaK 300 rappresenta quindi un primo importante avanzamento in questa sottopopolazione di pazienti mCRC. In totale 130 pazienti sono stati randomizzati. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Selpercatinib nei pazienti con carcinoma midollare della tiroide e fusione di RET
Selpercatinib è un inibitore selettivo di RET già utilizzato nella pratica clinica nel non-small cell lung cancer (NSCLC) in fase avanzata. Il trial di fase III LIBRETTO-531 ha randomizzato 291 pazienti a ricevere selpercatinib vs cabozantinib/vandetanib in prima linea nei pazienti con carcinoma midollare della tiroide. Il cross-over era consentito. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Enfortumab-vedotin in associazione a pembrolizumab: una rivoluzione nel trattamento di prima linea nel carcinoma uroteliale avanzato
La combinazione di platino-derivati + gemcitabina rappresenta da più di 20 anni lo standard di cura nei pazienti con carcinoma uroteliale in fase avanzata. In questi anni nessun regime sperimentale (compresa la combinazione chemioterapia + immunoterapia) ha mai ottenuto risultati migliori rispetto a questo schema, gravato spesso da importanti tossicità ematologiche e nefrologiche, oltre che da un controllo di malattia non sempre ottimale. Lo studio di fase III, multicentrico, randomizzato KEYNOTE-A39 rappresenta una svolta epocale per il trattamento dei pazienti con carcinoma uroteliale avanzato, in quanto ha dimostrato l’efficacia della combinazione enfortumab-vedotin + pembrolizumab (EV-P) sia in termini di progression-free survival (PFS), sia in termini di overall survival (OS) rispetto allo standard of care. Dual primary endpoints: PFS e OS.