Numero speciale di "Impact Factor News” n° 2 - Giugno 2023
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Osimertinib adiuvante nella neoplasia del polmone operata EGFR mutata: risultati a lungo termine
Lo studio ADAURA ha arruolato 682 pazienti operati per adenocarcinoma polmonare epidermal growth factor receptor (EGFR) mutato dallo stadio IB al IIIA a ricevere osimertinib 80 mg/die verso placebo per tre anni. Endpoint primario: disease-free survival (DFS) stadi II-IIIA.
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Futibatinib: un nuovo inibitore di FGFR2 per il colangiocarcinoma intraepatico in fase avanzata
Il colangiocarcinoma intraepatico (iCCA) con fusioni o riarrangiamenti del fibroblast growth factor receptor 2 (FGFR2) ha visto negli ultimi anni importanti avanzamenti grazie a terapie target come pemigatinib, infigratinib e, più di recente, erdafitinib. Lo studio di fase II FOENIX-CCA2 ha valutato l’attività di un quarto inibitore di FGFR2, futibatinib, nel iCCA metastatico o non operabile in progressione ad almeno una linea di terapia standard a base di platino. In totale, 103 pazienti con fusioni (80% dei casi) o riarrangiamenti (20%) di FGFR2 hanno ricevuto futibatinib 20 mg/die q21 per os. Endpoint primario: objective response rate (ORR) central indipendent assessment.
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Rucaparib: un’ulteriore opzione nel mantenimento di prima linea nel tumore ovarico
L’efficacia degli inibitori della poli-ADP ribosio polimerasi (PARPi) come terapia di mantenimento nelle pazienti con carcinoma ovarico è stata dimostrata nei trial SOLO1 (olaparib), PAOLA-1 (olaparib + bevacizumab) e PRIMA (niraparib) e pertanto questi farmaci rappresentano uno nuovo standard dopo il completamento della chemioterapia di prima linea. Lo studio di fase III ATHENA ha randomizzato a ricevere rucaparib verso placebo 427 pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato, sottoposte a intervento citoriduttivo, dopo il completamento della chemioterapia di prima linea. Le pazienti venivano arruolate indipendentemente dallo stato di homologous recombination deficit (HRD). Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Adagrasib in monoterapia o in combinazione con cetuximab nei pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico KRASG12C
Lo studio di fase I-II KRYSTAL-1 ha valutato l’attività di adagrasib, un inibitore orale di KRASG12C, che ha già dimostrato una buona attività antitumorale nel carcinoma del polmone, in monoterapia o in combinazione con cetuximab (somministrato una volta a settimana o ogni due settimane) in pazienti con carcinoma del colon-retto metastatico (mCRC) KRASG12C mutati e pretrattati. Endpoints primari dello studio: objective response rate (ORR) e safety. -
Abemaciclib è superiore alla sola ormonoterapia in adiuvante nel carcinoma mammario ad alto rischio ormono-sensibile
Abemaciclib è un inibitore delle cicline (CDK4-CDK6) che si è già dimostrato efficace nelle pazienti con carcinoma della mammella localmente avanzato o metastatico, positivo ai recettori ormonali. In questo studio randomizzato di fase III sono state arruolate 5367 pazienti operate per neoplasia mammaria ormono-sensibile, HER2 negativa, con linfonodi positivi ad alto rischio di ricaduta a ricevere terapia ormonale (OT) a scelta dello sperimentatore più o meno abemaciclib 150 mg/bid per 2 anni. Endpoint primario: invasive disease-free survival (iDFS) a 4 anni.
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Nirogacestat: la prima terapia con dimostrata efficacia nei tumori desmoidi
La fibromatosi desmoide è una neoplasia estremamente rara caratterizzata da un’elevata aggressività locale e da elevata morbidità. L’età media di insorgenza è tra i 18 e i 35 anni. La chirurgia up-front è la strategia più utilizzata, seppur gravata da un’elevata morbilità e un rischio di recidiva del 50–80%. Si aggiunge il fatto che fino alla pubblicazione del trial DeFi non esistevano terapie sistemiche efficaci. Questo trial di fase III, multicentrico, internazionale, randomizzato, in doppio cieco ha valutato l’efficacia dell’inibitore della γ-secretasi nirogacestat contro placebo in pazienti con tumore desmoide non candidabile a chirurgia o in progressione dopo almeno una precedente linea di trattamento. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Sequenza terapeutica nei pazienti con melanoma metastatico con mutazione di BRAF
Diversi studi hanno ormai dimostrato l’efficacia nei pazienti con melanoma con mutazione di BRAF sia del doppio blocco immunoterapico sia della terapia target. Il dato ad oggi mancante è l’eventuale esistenza delle reali differenze nella sequenza terapeutica. Il trial di fase III DREAMseq ha arruolato 265 pazienti con melanoma con mutazione di BRAFV600 metastatico e li ha randomizzati a ricevere la sequenza nivolumab/ipilimumab seguita a progressione da dabrafenib/trametinib (braccio A) verso la sequenza opposta (braccio B). Endpoint primario: overall survival (OS) a due anni.
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Rucaparib nei pazienti con carcinoma prostatico con mutazione di BRCA pretrattati: risultati dallo studio TRITON3
Gli inibitori della poli-ADP ribosio polimerasi (PARPi) fanno parte dell’armamentario terapeutico per il trattamento del tumore prostatico resistente alla castrazione (mCRPC) BRCA1, BRCA2 o ATM mutato a partire dalla pubblicazione dello studio PROfound con olaparib. Lo studio TRITON3 ha randomizzato pazienti con mutazioni di BRCA1, BRCA2 o ATM in progressione dopo una prima linea con abiraterone o enzalutamide a ricevere rucaparib o un trattamento a scelta dello sperimentatore tra docetaxel, abiraterone o enzalutamide. Permesso il crossover. Endpoint primario: progression-free survival radiologico (rPFS).
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Dostarlimab: nuova opzione efficace nel carcinoma endometriale avanzato MSI
Circa il 30% dei tumori endometriali presenta un deficit del mismatch repair (dMMR) e instabilità dei microsatelliti (MSI) che li rende maggiormente responsivi al trattamento immunoterapico. Dostarlimab, anti-programmed cell death protein 1 (PD-1), è un farmaco approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) con indicazione agnostica per i tumori solidi MSI. In questo trial di fase III sono state arruolate 494 pazienti con carcinoma dell’endometrio avanzato (stadio III e IV) a ricevere in prima linea chemioterapia standard (CBDCA AUC 5 + paclitaxel) + dostarlimab (500 mg) verso placebo, seguito da mantenimento con dostarlimab (1000 mg) o placebo ogni sei settimane fino a tre anni. In totale, 118 pazienti erano MSI. Endpoint primario: progression-free survival (PFS) e overall survival (OS).
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L’impatto prognostico dell’interruzione precoce della chemioterapia o dell’oxaliplatino nei pazienti con carcinoma del colon stadio III
Per meglio definire i fattori associati e le relative conseguenze sulla disease-free survival (DFS) e sull’overall survival (OS) dell’early treatment discontinuation (ETD), ovvero <75% del numero di cicli pianificati o dell’oxaliplatino (early oxaliplatin only discontinuation, EOD, ovvero <75% dei cicli di oxaliplatino) è stata condotta una pooled analysis su 10.447 pazienti con carcinoma del colon-retto (CRC) in stadio III arruolati nei trial IDEA.
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Omissione della radioterapia adiuvante in casi selezionati di tumore mammario dopo chirurgia conservativa
Il trattamento radioterapico (RT) adiuvante rappresenta ad oggi lo standard per ottimizzare il controllo locale delle pazienti operate in modo conservativo per tumore mammario. Lo studio di fase III PRIME II ha valutato in una coorte di 1326 pazienti l’impatto dell’omissione del trattamento radioterapico sul controllo di malattia locale. Le pazienti incluse dovevano essere state sottoposte a intervento chirurgico conservativo, con età >65 anni e un basso rischio di recidiva (N0, HR+, pT1-T2, R0) Endpoint primario: recidiva mammaria ipsilaterale.
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Pembrolizumab neoadiuvante è più efficace rispetto al suo impiego adiuvante nel melanoma
I pazienti affetti da melanoma in fase avanzata possono beneficiare di trattamenti come l’anti-programmed cell death ligand 1 (PD-L1) pembrolizumab dopo la chirurgica a intento radicale. Non sono noti, tuttavia, gli effetti di questo immunoterapico nel setting neoadiuvante. Lo studio di fase II, open-label, SWOG S1801 ha randomizzato 313 pazienti con melanoma avanzato (stadio IIIB–IVC) a ricevere pembrolizumab prima e dopo la chirurgia rispetto al solo trattamento adiuvante. Endpoint primario dello studio: event-free survival (EFS).
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Efficacia dell’infiltrazione peritumorale di anestetico locale nel carcinoma mammario
L’utilizzo di anestetico locale è stato analizzato in fase preclinica e clinica con evidenze discordanti sul potenziale impatto sulla riduzione della metastatizzazione locoregionale e a distanza. Questo studio randomizzato, multicentrico, ha valutato in una coorte di 1600 pazienti con neoplasia mammaria operabile, l’impatto dell’infiltrazione di lidocaina a livello del tumore primitivo 7–10 minuti prima della chirurgia. Le pazienti incluse non potevano aver ricevuto trattamento neoadiuvante né esser state sottoposte a biopsia. Endpoint primario: disease-free survival (DFS).
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Pembrolizumab in associazione a chemioterapia: un nuovo standard terapeutico per il carcinoma dell’endometrio metastatico
Il carcinoma dell’endometrio ha visto l’introduzione dell’immunoterapia in linee avanzate come la combinazione pembrolizumab + lenvatinib in seconda linea. La prima linea standard è rimasta, tuttavia, lo schema CBDCA AUC 5 + paclitaxel. Lo studio di fase III NRG-GY018 ha randomizzato 225 pazienti con carcinoma dell’endometrio metastatico a ricevere in prima linea CBDCA AUC 5 + paclitaxel + pembrolizumab vs CBDCA AUC 5 + paclitaxel + placebo. La stratificazione è avvenuta in base allo stato microsatellitare (mismatch repair-deficient, dMMR vs mismatch repair-proficient, pMMR). Endpoint primario: progression-free survival (PFS).