Numero speciale di "Impact Factor News” n° 2 - Giugno 2022
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Cemiplimab: nuovo standard per il carcinoma della cervice pretrattato
Cemiplimab (anti-PD-1) è un farmaco efficace nel trattamento di tumori cutanei e polmonari.
Il trial di fase III EMPOWER-Cervical 1 ha randomizzato 608 pazienti affette da carcinoma della cervice uterina (squamo, adeno o adenosquamoso) in progressione dopo prima linea a base di platino, a ricevere cemiplimab (350 mg q21) verso chemioterapia a scelta dell’investigatore. Non vi era selezione in base all’espressione di PD-L1. Endpoint primario: overall survival (OS). -
Trametinib: nuovo standard per il carcinoma sieroso di basso grado dell’ovaio refrattario
Il carcinoma sieroso di basso grado dell'ovaio è caratterizzato da alterazioni nel pathway della mitogen-activated protein kinase (MAPK) e dalla ridotta sensibilità alla chemioterapia. Trametinib è un inibitore della proteina MAPK kinase (MEK). Il trial di fase II/III GOG 281/LOGS ha randomizzato 260 pazienti affette da carcinoma sieroso di basso grado dell’ovaio già trattato con almeno un regime a base di platino, a ricevere trametinib (2 mg/die PO) verso standard of care a scelta dell’investigatore. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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Ivosidenib è efficace nel colangiocarcinoma IDH1-mutato
Circa il 15–20% dei colangiocarcinomi intraepatici presenta mutazioni a livello dell’isocitrate dehydrogenase (IDH)1 e il 15% alterazioni nel fibroblast growth factor receptor (FGFR)2. Ivosidenib è inibitore di IDH1. Il trial di fase III ClarIDHy ha randomizzato 187 pazienti affetti da colangiocarcinoma IDH1-mutato in progressione ad almeno una linea di trattamento a base di gemcitabina o fluoropirimidina, a ricevere ivosidenib (500 mg/die PO) verso placebo. Era permesso il crossover. Endpoint primario: median progression-free survival (mPFS).
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La combinazione di lenvatinib + pembrolizumab è efficace nel carcinoma dell’endometrio pretrattato
Attualmente non vi sono terapie standard per il carcinoma dell’endometrio dopo il fallimento della prima linea a base di platino. Il trial di fase III 309-KEYNOTE-775 ha randomizzato 827 pazienti (di cui 130 con deficit del mismatch repair) affette da carcinoma dell’endometrio dopo almeno una linea a base di platino, a ricevere lenvatinib + pembrolizumab verso chemioterapia a scelta dello sperimentatore (doxorubicina o taxolo). Endpoint primari: median progression-free survival (mPFS) e median overall survival (mOS) nella popolazione mismatch repair-proficient (pMMR).
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Pembrolizumab in aggiunta alla chemioterapia neoadiuvante impatta sulla event-free survival nel carcinoma mammario triplo-negativo
Il trial di fase III KEYNOTE-522 ha randomizzato 1174 pazienti affette da carcinoma della mammella (stadio II-III) triplo-negativo a ricevere 4 cicli di pembrolizumab verso placebo in combinazione a carboplatino e taxolo, seguiti da 4 cicli di pembrolizumab oppure placebo in combinazione con doxorubicina/epirubicina + ciclofosfamide. Dopo la chirurgia, le pazienti ricevevano pembrolizumab versus placebo per nove cicli. Endpoint primari: risposte patologiche complete (già riportate in precedenza) ed event-free survival, EFS (riportati in questo numero).
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Trastuzumab deruxtecan è superiore a T-DM1 nel carcinoma della mammella HER2+ avanzato
Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo-farmaco coniugato composto da un anticorpo monoclonale umanizzato anti-HER2 legato a un inibitore della topoisomerasi I. In un precedente studio di fase II, trastuzumab deruxtecan ha dimostrato attività antitumorale durevole in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2+ pretrattate. Il trial di fase III DESTINY-Breast03 ha randomizzato 524 pazienti affette da carcinoma della mammella HER2+ metastatiche pretrattate con trastuzumab e taxano, a ricevere trastuzumab deruxtecan oppure trastuzumab emtansine (T-DM1). Endpoint primario: progression-free survival (PFS).
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La combinazione di relatlimab e nivolumab come prima linea nel melanoma
Relatlimab è un inibitore first in class di LAG (lymphocyte-activation gene)3, che riattiva la funzione effettrice delle cellule T esauste, e che ha dimostrando attività antitumorale in associazione a nivolumab in precedenti studi di fase I/II. Il trial di fase III RELATIVITY-047 ha randomizzato 714 pazienti affetti da melanoma metastatico a ricevere come prima linea di trattamento relatlimab (160 mg q28) + nivolumab (480 mg q28) oppure nivolumab (480 mg q28). Endpoint primario: median progression-free survival (mPFS).
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Il doppio blocco androgenico con apalutamide e abiraterone incrementa la PFS nel carcinoma prostatico resistente alla castrazione
Il carcinoma della prostata nella fase di ormono-resistenza è in grado di produrre autonomamente il substrato androgenico o esserne completamente svincolato. Il razionale della combinazione di abiraterone (soppressore sintesi androgenica) e apalutamide (antagonista dei recettori androgenici) è supportato da studi di fase I. Il trial ACIS ha arruolato 982 pazienti con mCRPC naïve da chemioterapia e li ha randomizzati a ricevere apalutamide + abiraterone + prednisone verso abiraterone + prednisone (in associazione a terapia di deprivazione androgenica). Endpoint primario: median radiographic progression-free survival (rPFS).
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Sotorasib per i pazienti con mutazione KRASG12C è il primo passo della “precision medicine” nel carcinoma colorettale metastatico.
La mutazione KRASG12C è presente in circa il 4% dei carcinomi del colon e, come le altre mutazioni di RAS, ha un valore predittivo negativo per la sensibilità agli anti-EGFR e sembra anche avere un impatto prognostico peggiore delle altre RAS mutations. Sotorasib è un inibitore irreversibile della proteina KRASG12C mutata che ha già dimostrato attività come single agent nei tumori polmonari. Il trial di fase II CodeBreak100 ha arruolato 62 pazienti con adenocarcinoma colorettale portatori di mutazione KRASG12C e già sottoposti ad almeno due linee di terapia e li ha trattati con sotorasib (960 mg/die per os). Endpoint primario: overall response rate (ORR).
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L’aggiunta di darolutamide a docetaxel incrementa la sopravvivenza nel carcinoma prostatico ormono-sensibile
Darolutamide è un potente inibitore del recettore androgenico che ha già dimostrato efficacia nel carcinoma prostatico resistente alla castrazione M0. Lo studio ARASENS ha randomizzato 1306 pazienti con carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile a ricevere in prima linea docetaxel + deprivazione androgenica verso darolutamide (600 mg/die) + docetaxel + deprivazione androgenica. Endpoint primario: median overall survival (mOS).
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Nivolumab in associazione a chemioterapia o a ipilimumab incrementa la sopravvivenza nel carcinoma squamoso dell’esofago in prima linea
Nivolumab ha già dimostrato efficacia superiore alla chemioterapia nel carcinoma squamoso dell’esofago pretrattato nello studio ATTRACTION-3. Il trial CheckMate 648 ha arruolato 970 pazienti con carcinoma squamoso dell’esofago metastatico (o con recidiva locoregionale) e li ha randomizzati a ricevere in prima linea chemioterapia verso chemioterapia + nivolumab + ipilimumab. Endpoint co-primari: median overall survival (mOS) e progression-free survival (mPFS).
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Nivolumab incrementa la sopravvivenza nel mesotelioma in seconda linea dopo platino
La combinazione di nivolumab e ipilimumab ha cambiato lo scenario di trattamento di prima linea anche in una patologia “proibitiva” come il mesotelioma. Lo studio inglese CONFIRM ha randomizzato 332 pazienti con mesotelioma pleurico (o peritoneale) in progressione a un regime platinum-based a ricevere nivolumab verso placebo. Endpoint co-primari: median overall survival (mOS) e median progression-free survival (mPFS).
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Belzutifan è attivo ed efficace sulle neoplasie insorte nella sindrome di von Hippel-Lindau
L’attivazione del gene VHL, alla base della sindrome di von Hippel-Lindau, causa una elevata incidenza di neoplasie renali a causa della attivazione costitutiva del gene HIF (hypoxia-inducible factor)2α. Belzutifan è un inibitore selettivo di HIF2α. Nello studio di fase II single arm MK-6482-004, 61 pazienti con sindrome VHL affetti da neoplasia renale a cellule chiare sono stati trattati con belzutifan (120 mg/die per os). Endpoint primario: overall response rate (ORR).
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Ribociclib in associazione a letrozolo incrementa la sopravvivenza nel carcinoma mammario in prima linea
L’utilizzo degli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK)4/6 ha rivoluzionato il trattamento del tumore della mammella ormono-sensibile metastatico. Lo studio MONALEESA-2 aveva arruolato 668 pazienti in fase post-menopausale con carcinoma mammario metastatico ER+/PgR+ e aveva già dimostrato nel 2018 il vantaggio in median progression-free survival (mPFS) in favore di ribociclib + letrozolo (da 16 a 25.3 mesi, HR: 0.56) rispetto al solo letrozolo. Di seguito i dati di median overall survival, mOS (endpoint secondario).